Bonus prima casa under 36
L’agevolazione “prima casa – under 36” è stata prorogata per compravendite e mutui stipulati fino al 31 dicembre 2023 (articolo 1, comma 74 legge 197/2022). Il beneficio consiste:
- Nel caso di compravendita non imponibile a Iva, nell’esenzione da imposte di registro, ipotecaria e catastale;
- Nel caso di compravendita imponibile a Iva, nella concessione di un credito d’imposta in misura pari all’Iva versata (oltre che nell’esenzione da imposte di registro, ipotecaria e catastale, dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie);
- Nel caso di mutuo, nell’esenzione dall’imposta sostitutiva.
Detto credito d’imposta può essere utilizzato:
- In diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito;
- In diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto;
- In considerazione ai sensi del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
Del beneficio in parola possono avvalersi gli acquirenti / mutuatari che:
- Non abbiano ancora compiuto il 36° anno di età nell’anno in cui è stipulato il contratto (quindi, nel 2023, i nati dal 1° gennaio 1988 in avanti);
- Abbiano un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 40.000 euro annui:
Nel caso di una pluralità di acquirenti / mutuatari i presupposti per l’avvalimento dell’agevolazione devono riguardare a ciascun soggetto e quindi l’agevolazione si applica solo a chi abbia i requisiti richiesti; a chi non abbia i requisiti, si applicano le imposte ordinarie (calcolate in base al valore imponibile riferibile a ciascun acquirente / mutuatario).
L’Isee deve essere in corso di validità alla data del rogito e, pertanto, deve essere richiesto mediante la presentazione della relativa dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) in data anteriore o contestuale al contratto.
L’Isee è quello “ordinario” (cioè riferito al reddito complessivo familiare al 31 dicembre del secondo anno antecedente);
La legge non impone particolari prescrizioni documentali per l’avvalimento dell’agevolazione.
Pertanto, è sufficiente che il contribuente dichiari nel contratto che intende avvalersene, attestando di avere un valore Isee non superiore a 40.000 euro e di essere in possesso della relativa attestazione in corso di validità o di aver già provveduto a richiederla.
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